La Battaglia della Baia di Milne fu un'importante battaglia navale durante la Seconda guerra mondiale, avvenuta tra il 25 agosto e il 7 settembre 1942, nel contesto della Campagna della Nuova Guinea. Questo scontro, che coinvolse principalmente la Marina imperiale giapponese e gli Alleati della seconda guerra mondiale, fu un episodio significativo nelle operazioni di difesa alleata contro l'avanzata giapponese nell'area del Pacifico sud-occidentale.
Premesse
La Baia di Milne si trova sulla costa sud-orientale dell'isola di Nuova Guinea, una zona strategica per le forze alleate in quanto rappresentava un punto di appoggio per le operazioni navali e aeree contro l'Impero giapponese. Nel 1942 la regione Nuova Guinea divenne teatro di importanti battaglie, con il Giappone che cercava di espandere il proprio controllo nel Pacifico meridionale, mentre gli Alleati tentavano di fermare l'avanzata nemica. La guerra nel Pacifico era caratterizzata da un sanguinoso conflitto tra la flotta giapponese e le forze marine alleate, principalmente gli Stati Uniti, l'Australia e la Nuova Zelanda. L'offensiva giapponese in Nuova Guinea era quindi ritenuta particolarmente minacciosa per le comunicazioni alleate.
Eventi
Nel tentativo di occupare la base, nella notte del 25 agosto 1942, le forze giapponesi sbarcarono nella baia in 2 000 unità. I nipponici però, commisero diversi errori. Credevano che le forze alleate a difesa della base fossero limitate, mentre in realtà il perimetro era ben coperto. A supporto delle truppe di terra, gli Alleati disponevano anche di un’efficace forza aerea. All'inizio dell'operazione, i giapponesi sembravano ottenere successo. Supportati da due carri armati leggeri, avanzarono rapidamente verso ovest. Il 61° Battaglione australiano fu il primo a entrare in azione per rallentare l’avanzata nemica, ma non riuscì a fermarla. Il 2/10° Battaglione venne spostato la notte del 27 agosto, ma nonostante gli sforzi, fu sopraffatto dalla spinta giapponese.
Il 28 agosto, i giapponesi raggiunsero il limite est della pista di atterraggio, ma la loro avanzata cominciò a rallentare. In vista di un ulteriore attacco, sbarcarono 800 rinforzi. Le forze imperiali tuttavia dovettero inoltre affrontare continui attacchi aerei da parte degli Alleati, che inflissero gravi perdite. La mattina del 31 agosto i giapponesi tentarono di sfondare le difese avversarie, composte da battaglioni australiani e da truppe americane ma il maggiore generale australiano Cyril Clowes decise di contrattaccare, infliggendo al nemico pesanti perdite. A partire dal 2 settembre, i giapponesi a causa delle difficili condizioni di malattia e spossatezza tra le loro truppe, cominciarono a perdere significativamente terreno. L’alto comando nipponico era consapevole della crescente difficoltà della situazione e ordinò il ritiro immediato. Tra il 4 e il 7 settembre, le forze giapponesi furono evacuate dalle loro posizioni, mentre la maggior parte dei restanti soldati perì durante la ritirata. Le forze belliche alleate subirono perdite più limitate, con 167 soldati australiani e 14 soldati americani uccisi. La vittoria alleata a Milne Bay fu significativa per diversi motivi. Essa rappresentò la prima sconfitta dei giapponesi sulla terraferma durante la Guerra del Pacifico (1941-1945), un duro colpo per l’immagine della marina.
Note
Voci correlate
- Battaglia del Mare di Bismarck
- Campagna della penisola di Huon
- Battaglia di Buna-Gona
- Operazione I-Go
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